Tavola XVI

For a better view of the captions of the movie, turn ON both options: HD and Fullscreen

Organo del gusto

Si vede un preparato della testa e del collo nel quale sono posti in evidenza i nervi della lingua per l’intero decorso, dalla loro origine nella cavità cranica fino alla risoluzione entro l’organo. Nei tre nervi che, descrivendo ciascuno un’arcata, vanno alla lingua si riconoscono infatti: anteriormente, il nervo linguale che prende origine, poco sotto il forame ovale dello sfenoide (scalpellato ed aperto), dalla suddivisione del nervo mandibolare del trigemino e si reca al margine della lingua, avendo appeso al di sotto il ganglio sottomandibolare; posteromedialmente al nervo linguale, il nervo glossofaringeo che compare al di sopra del processo stiloideo dell’osso temporale, dietro e poi a lato all’arteria carotide interna sulla quale stacca alcuni rami faringei, e che indi si nasconde dietro il muscolo stiloglosso (resecato) per ricomparire sulla parete laterale della faringe e raggiungere infine la radice della lingua dove, sotto la mucosa che è qui sollevata, emette le sue ramificazioni terminali; posteriormente infine, il nervo ipoglosso che si fa evidente dietro il nervo vago, incrocia poi all’esterno questo nervo, le arterie carotidi interna ed esterna (quest’ultima recisa subito dopo emessa la mascellare esterna che scavalca il nervo medesimo) e l’arteria linguale e si porta da ultimo sotto la lingua, risolvendosi in molteplici rami tra i muscoli.

Infine nel preparato è bene evidente, dietro alla carotide interna e poi alla comune, il nervo vago di cui si notano, lungo il decorso, il ganglio inferiore (o nodoso) e, tra i rami, i nervi faringeo superiore, laringeo superiore, cardiaco superiore e laringeo inferiore; è visibile inoltre, applicato al piano prevertebrale, il tronco del simpatico cervicale con il ganglio cervicale superiore, alla cui estremità inferiore nasce il nervo cardiaco superiore, e con il ganglio cervicale medio, dal quale si stacca l’ansa succlavia (del Vieussens) che circonda l’arteria succlavia e va poi a congiungersi al ganglio cervicotoracico (stellato) che qui è nascosto dietro l’arteria medesima. Si osservano anche due lingue isolate, l’una bovina e l’altra umana, con preparazioni della mucosa.

Nella lingua bovina (che è riprodotta rimpicciolita) sono preparati, in corrispondenza della metà destra del dorso, gli strati dell’epitelio della mucosa, quali si possono ottenere con l’artificio anatomico descritto dal Malpighi nel De Lingua, consistente nella cottura e nel successivo slaminamento. Tolto infatti lo strato corneo, è messo allo scoperto lo strato pigmentato (nero), che a sua volta è poi asportato in avanti per porre in evidenza lo strato reticolare (bianco); quest’ultimo infine è tolto presso la punta della lingua per mostrare la tonaca propria. Nella lingua umana è sollevato l’epitelio ed è così messa allo scoperto la tonaca propria della mucosa con i mammelloni dermici delle papille.

AdminTavola XVI