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Apparato urogenitale femminile
In ciascuna tromba del Falloppio si riconoscono, a partire dall’utero, l’istmo (che nella tromba destra è aperto longitudinalmente), poi l’ampolla ed infine l’infundibolo con le sue fimbrie formanti una corolla (il morsus diaboli degli antichi anatomici), tra le quali si riconosce la fimbria ovarica saldata all’estremità tubarica della corrispondente ovaia. Al di sopra delle trombe del Falloppio si vedono infatti le due ovaie, di cui quella di destra è sezionata longitudinalmente e presenta all’interno alcuni follicoli oofori (qui schematizzati).
Sono rilevabili infine le due arterie ovariche che scendono dall’aorta e le vene delle ovaie medesime che formano i due plessi pampiniformi, dai quali traggono poi origine le vene ovariche destinate rispettivamente, la destra, alla vena cava inferiore e, la sinistra, alla vena renale di sinistra. Nel preparato si vede anche il colon iliaco che è percorso dalla sua tenia anteriore e che mostra, lungo il contorno esterno, le appendici epiploiche e, al bordo interno, i suoi vasi di cui quelli arteriosi derivano dall’arteria mesenterica inferiore dell’aorta mentre quelli venosi convergono alla vena piccola meseraica, che qui è in alto resecata.