PROVA DI AMMISSIONE AL CORSO DI LAUREA IN 

MEDICINA E CHIRURGIA E IN ODONTOIATRIA E PROTESI DENTARIA

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Nota Tecnica

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Rassegna.....

Nota su ammissioni ai Corsi della Facoltà di Medicina e Chirurgia

 Bologna, 5 settembre 2011

Angelo Mastrillo

Segretario Conferenza Nazionale dei  Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie

e membro dell’Osservatorio MIUR per le Professioni sanitarie

Sono 85 mila gli studenti che stamattina sostengono gli esami di ammissione per gli 8.977 posti del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia e gli 818 posti di Odontoiatria, messi a bando in agosto dalle 38 Università statali. Dato il totale di 9.795 posti e il rapporto domande su posti D/P di 8,7.ci sarà solo un posto ogni 9 concorrenti.

Nei giorni scorsi altri 13 mila studenti hanno sostenuto l’esame di ammissione per i 581 posti delle tre Università non statali di Roma Campus, Cattolica e Milano S Raffaele, con un rapporto D/P di 23,3. Buona parte di questi studenti sono gli stessi che faranno anche l’esame di domani.

Molto attesa è riservata alla tipologia dei 40 quiz su 80 che saranno dedicati ad argomenti di logica e cultura generale, che saranno uguali per tutto il territorio nazionale.

E’ invece diversa la concentrazione del numero dei concorrenti fra le varie Università. Rispetto alla media nazionale del rapporto D/P di 8,7 che riguarda metà delle Università, si va dai valori minimi di 6,2 di Trieste e Verona; 6,6 di Torino e Palermo; 6,7 di Genova e Firenze; 7,4 Milano e Ancona; 7,5 Bologna e Napoli e 8 di Perugia. Seguono con 8,5 Roma Sapienza; Bari 10, Cagliari 11, e altre fino ai massimi di 12 per Catanzaro; 12,4 Sassari; 13,5 Siena e 14,2 per L’Aquila.

Questi ultimi valori così alti, che si staccano dalla media nazionale di 8,6 potrebbero dipendere dal fatto che gli studenti si sarebbero orientati verso le Università in cui lo scorso c’è stato il più basso punteggio minimo per l’ammissione: Sassari 39, Siena e L’Aquila 40, rispetto alla media nazionale di 44 e al valore massimo di 49 per Milano.

Diversa è la situazione, con altissimi valori di D/P delle Università non statali perché l’esame di ammissione si è già svolto fra il 30 agosto e il 1° settembre, e che proprio per questo hanno registrato un alto numero di domande e relativo rapporto sui posti: Cattolica con 26, Roma Campus 17,4 e Milano S. Raffaele 22,3.

La selezione di domani, che si profila quindi parecchio alta, è oggetto di frequenti critiche sia per la procedura di esame, perché solo a quiz, che per l’insufficiente numero di posti messi a bando.

Nel primo caso si propone di associare alla valutazione sui quiz anche il voto della maturità ed un eventuale colloquio attitudinale. Contro questa tesi ci sono divergenze perché si ritiene che il voto di maturità non sia equo e coerente, nè per tipologia di scuola, né per area geografica. Ancora più esplicita è la critica sul colloquio che verrebbe visto come fonte di eventuali “raccomandazioni”.

D’altra parte va evidenziato che la valutazione attitudinale viene comunque fatta durante il percorso dei 6 anni di studio. Infatti solo un 15% degli immatricolati non si laurea in Medicina: sulla media annuale di 7.500 immatricolati, calcolati sugli ultimi 10 anni, quelli che si laureano sarebbero circa 6.500 all’anno.

Mentre invece sarebbe più semplice risolvere il problema dell’insufficiente numero di posti. A mio parere, come sostenuto anche da autorevoli esponenti del mondo sanitario e del mondo accademico, un incremento dei posti sarebbe davvero auspicabile e fattibile subito. Anche perchè i 9.501 posti assegnati dal Ministero dell’Università per Medicina e Chirurgia sono inferiori di mille rispetto ai 10.500 richiesti ufficialmente dalle Regioni e dal Ministero della Salute.

In questo caso sarebbe quindi sufficiente che tutte le Università deliberassero un ampliamento del 10%, previo relativa ratifica da parte dello stesso Ministero dell’Università. Sarebbe un atto da compiere comunque a breve, per consentire la regolare immatricolazione entro fine settembre.