Questa rassegna in http://pacs.unica.it/rassegna Indicizzata in http://pacs.unica.it/htdig/search.html Mailing list: medicina@pacs.unica.it IL DIFFICILE RILANCIO DELLA RICERCA IN ITALIA E IN EUROPA – LA RICERCA DIMENTICATA – PRONTA LA LEGGE EUROPEA PER RILANCIARE LA RICERCA – NASCONO MALE LE UNIVERSITÀ «TELEMATICHE» – PASTICCIO ALL'ITALIANA SULL'UNIVERSITÀ – LAUREATI DIVISI SUL MODELLO 3+2 – IL 3+2 È SENZA PACE – FORTI SPINTE PER LA MODIFICA A «Y», MA CI SONO DEI RISCHI – ISFOL, PIÙ LAUREATI MA SENZA POSTO – TUTOR PRIVATI IL RISCHIO DELLA TROPPA ASSISTENZA – TILOCCA: INCARICHI UNIVERSITARI E TEMPESTE DI SABBIA – MENO TASSE AI CERVELLI CHE TORNANO IN ITALIA – IL TESORO DELLE POPOLAZIONI ISOLATE – II SATELLITE TROVA ATLANTIDE (IN SPAGNA) – UN COLLEGE STILE OXFORD AL POSTO DEL SEMINARIO – ================================================================== PROTESTANO TRENTA AGENTI SOCIO SANITARI AL POLICLINICO – CAGLIARI: LA CLINICA OSTETRICA LA MIGLIORE IN ITALIA – NECESSARIA LA VIVISEZIONE – EMBRIONE, LA LEGGE CRUDELE FA RETROMARCIA. – IL DOTTORE DEL FUTURO È TUTTO DIGITALE – BLOCCARE IL DIABETE AI PRIMI STADI – IL GENE ANTICOLESTEROLO – LA FABBRICA GENETICA DELLE CELLULE DIFETTOSE – LIFTING, L'ULTIMA FRONTIERA NUOVA VOCE CON 15 MILA DOLLARI – FARMACI NEGATI A TROPPI UOMINI DI PAESI POVERI – COLESTEROLO CATTIVO, ANZI BUONO – ================================================================== ____________________________________________________ CORRIERE DELLA SERA 13 Giu. 04 IL DIFFICILE RILANCIO DELLA RICERCA IN ITALIA E IN EUROPA Borse di studio «Iit», piano incompiuto del Cnr e Accademia dei Lincei PRIORITA' AI PROGETTI Primi passi concreti per il neonato Istituto Italiano di Tecnologia (Iit). il commissario Vittorio Grilli partecipando al convegno genovese dell'Istituto nazionale di fisica della materia confluito nel Cnr ha annunciato la creazione delle prime borse di studio per dottorati di ricerca e post-doc perché, «prima di tutto - ha sottolineato - è necessario formare dei giovani secondo gli obiettivi dell'Istituto». A partire dal mese scorso è iniziata inoltre la definizione delle linee-guida delle ricerche riguardanti cinque aree: scienze neurologiche, proteomica e postgenomica, nanobiotecnologie, intelligenza artificiale e robotica. Infine si stanno materializzando i primi accordi di collaborazione con l'Università di Genova e Istituto di fisica della materia-Cnr. L'altro segnale (meno rassicurante) arrivato questa settimana dal mondo della scienza italiana è del Commissario Adriano De Maio che ha ufficializzato la nuova struttura del Cnr impegnata su undici indirizzi di ricerca. Ma la cura dimagrante che ha ipotizzato nel vecchio organismo e gli ostacoli che hanno impedito la stesura dei regolamenti di attuazione lasciano il piano di ristrutturazione in un guado pericoloso. De Maio se ne va, amareggiato dall'irresponsabilità generale incontrata ( ha portato alla sintesi della molecola da parte degli animali con effetti benefici sui livelli di colesterolo nel sangue. «Una terza strada - conclude Brewer - è quella dei peptidi sintetici con struttura chimica diversa dalla proteina, ma con effetti analoghi». Sul fronte italiano le novità più interessanti sono invece le nuove metodologie di ecografia diagnostica messe a punto da Sirtori in collaborazione con la genovese Esaote, che permettono esami non invasivi delle coronarie. «Per ora il bicchiere è ancora mezzo vuoto - ammette Sirtori - ma il modo con il quale trattiamo le patologie cardiovascolari potrebbe migliorare molto presto». Guido Romeo ___________________________________________________________ il Giornale 13-05-2004 LA FABBRICA GENETICA DELLE CELLULE DIFETTOSE MARISA DE MOLINER Studiosi' americani sperano di curare alcune rare malattie geniche partendo da embrioni malati. La genetica prova a superare un muro, intervenire alla fonte del danno, nei caratteri sballati del dna. Ma per farlo deve produrre e mettere da parte embrioni di scarto, modificarli, studiarli, testarli e vedere le conseguenze. Embrioni come cavie, anche se il fine è utile: un giorno forse potrà cambiare o salvare la vita di qualcuno. Embrioni da studiare. Hanno creato nuove linee di cellule staminali coltivando in laboratorio le capostipiti prelevate dal materiale embrionale orfano. Si tratta, infatti, di embrioni che, geneticamente difettosi, non sono stati utilizzati nelle pratiche di fecondazione assistita. Una sperimentazione, riguardante la sindrome di Marfan, la distrofia miotonica, la neurofibromatosi, la sindrome dell'X fragile e l'anemia di Fanconi, che in Italia non sarebbe possibile, gli embrioni residui per legge devono infatti rimanere depositati sino ad estinguersi. Ma quello statunitense non sarebbe un gran vantaggio perché gli effetti dell'esperimento, rimbalzato ieri da oltreoceano, non si faranno sentire a breve distanza. «Si tratta soltanto di una ricerca di base - smorza gli entusiasmi Bruno Dalla Piccola, presidente della Società italiana di genetica - ben lontana dal diventare una terapia». Per ora al Reproductive Generics Institute di Chicago sono riusciti, come ha comunicato il presidente Yurii Verlinsky Boston al meeting della International Society for Stem Cel Research, 46 nuove linee d cellule staminali da cellule «madri» difettose reperite da embrioni malati che sono stati scartati e non reimpiantati con tecniche di fecondazione assistita. Decine di cellule sta minali sono state coltivate in vitro, fatte moltiplicare lasciandole «bambine». Un'operazione non facile, perché basta poco alle cellule per maturare. La garanzia che le queste cellule rimangono ad una stadio indifferenziato è fornita dal gene «Oct-4», in pratica una sorta di test. Le linee così riprodotte dovrebbero rivelarsi utili pet comprendere le basi genetiche delle malattie, tentare terapie geniche e sviluppare nuovi farmaci. Questi sono ~ futuri progetti ambiziosi della ricerca dell'Istituto guidato da Verlinsky pubblicata sulla rivista New Scientist. Ma ci ~ vorranno ancora molti anni e - molti studi perché da questo primo passo si arrivi ad un'applicazione clinica. «Nel frattempo bisogna quindi - sotto- linea il professor Dalla Piccola - stare attenti a non ingenerare false speranze e angosce e Non si devono, per esempio, a creare problematiche psicologiche a coloro che soffrono della sindrome di Marfan, che e nel 50% dei casi trasmettono - la malattia ai figli, spingendoli a sottoporsi a diagnosi prenatali e condizionandone le scelte. A queste persone va fatto notare che se queste tecniche fossero esistite trent'anni fa loro malattia potrebbero non esistere, e soprattutto che la maggior parte, il 90%, dei bambini che nasce affetta da questa sindrome, se trattata opportunamente, può vivere una vita sociale normale. Con controlli medici una volta l'anno». Una situazione che si verifica spesso nel nostro Paese: la sindrome di Marfan colpisce un italiano ogni 4.000. I nostri connazionali non devono però sentirsi più sfortunati degli