Questo progetto ha lo scopo di valutare l'evoluzione clinica della Sclerosi Multipla nei portatori di ricostruzioni dentali in amalgama, dopo la rimozione della stessa amalgama.

L'amalgama dentale, in uso nella pratica clinica odontoiatrica come materiale da otturazione da quasi due secoli, è stato ed è tuttora da molti ritenuto innocuo. Negli ultimi anni tuttavia sono divenute sempre più numerose le segnalazioni di patologie correlate all'uso dell'amalgama dentale, soprattutto a patogenesi autoimmune, che potrebbero avere come determinanti o scatenanti il mercurio e/o altri metalli contenuti nell'amalgama.

La mancanza assoluta nella letteratura scientifica internazionale di studi clinici controllati su campioni statisticamente significativi ci ha indotto a intraprendere questo lavoro, volto a valutare, con metodi clinici, laboratoristici e strumentali non invasivi (RMN e potenziali evocati), la reale correlazione tra amalgama dentale e Sclerosi Multipla.

In pazienti affetti da Sclerosi Multipla e con otturazioni in amalgama verranno effettuate delle cure odontoiatriche, che prevedono la rimozione dell’amalgama dentale e la sua sostituzione con resine in composito; è prevista in associazione una terapia polivitaminica antiossidante si cercherà di individuare l’effettiva reattività di ciascun soggetto ai sali dei metalli contenuti nell’amalgama e le modificazioni di tale reattività in seguito alla terapia. (Patch-Test)

Per poter essere inseriti nello studio i partecipanti verranno selezionati attraverso:

1. visita odontoiatrica (per valutare l’effettiva presenza di restauri in amalgama ed eventuali altre patologie del cavo orale)

2. prelievo del liquido sulculare

3. visita neurologica (per la stadiazione della Sclerosi Multipla)

I soggetti così reclutati verranno sottoposti ad una seconda visita odontoiatrica, ad esame ortopantomografico ed a formulazione del piano di cura odontoiatrico personalizzato.

Le proprietà sensibilizzanti di mercurio, argento e rame verranno studiate con un test di proliferazione linfocitaria ottimizzato chiamato MELISA o saggio di immunostimolazione dei linfociti memoria. Tutti i soggetti verranno quindi sottoposti ad un prelievo di sangue venoso periferico prima di iniziare le cure odontoiatriche, e verrà ripetuto a metà ed al termine della cura e quindi dopo sei mesi dall’ultimo trattamento.

Per quanto riguarda la terapia odontoiatrica, particolare importanza deve essere attribuita alla rimozione dell’amalgama dai denti dei pazienti; si tratta infatti di una fase molto delicata del protocollo di studio, in quanto se non si utilizzano particolari accorgimenti si rischia che il mercurio contenuto nell’amalgama possa essere assorbito in quantità elevate a seguito della demolizione dei restauri dentari.

La valutazione neurologica dei pazienti, oltre che clinica, sarà basata sullo studio della RMN e dei potenziali evocati che i pazienti con SM praticano come routine di controllo ogni 6-12 mesi; inoltre tutti i partecipanti alla ricerca verranno sottoposti a test di valutazione psicologica e a colloquio per monitorare lo status psichico degli stessi durante tutto il periodo della ricerca.

Durante tutto il periodo dello studio i soggetti reclutati verranno attentamente valutati anche per patologie non inerenti la ricerca in oggetto al fine di evitare che vadano incontro ad esposizione accidentale con sali di metalli che possono essere contenuti in diversi farmaci.

Gruppo di ricerca:

Prof. Antonio Pittau, responsabile della Ricerca

Dott.ssa Maria Cristina Cortis, specialista in Ortognatodonzia

Dott. Corrado Sergi

Dott.ssa Roberta Pittau

Dott.ssa Francesca Ceccarelli

Dott. Andrea Onida